Teatro

Tournée mondiale. Il Sociale in Francia e in Giappone

Tournée mondiale. Il Sociale in Francia e in Giappone

La stagione lirica è la punta di diamante del Teatro Sociale di Como. Tanto che quest’anno la produzione comasca parte per una tournée nel mondo, toccando Francia, Austria e persino il Giappone. Idomeneo re di Creta, proposta l’anno scorso al Sociale, debutterà in Francia in un doppio appuntamento; il 7 ottobre a Vichy per poi fare tappa il 16 e 17 ottobre a Massy, a sud di Parigi. Sempre ad ottobre, la celebre Turandot di Puccini, nell’allestimento che ha inaugurato la stagione comasca dello scorso anno, approderà ad Osaka in Giappone. Dirigerà il maestro Bruno Dal Bon, presidente del Teatro Sociale-As.Li.Co e docente del Conservatorio “Verdi” di Como. Si consolida, così, la collaborazione con la Kansia Opera. Lo scorso ottobre, infatti, una delegazione giapponese ha fatto visita al teatro cittadino; ora una comasca è attesa per assistere alla prima nipponica. Terzo appuntamento, la messa in scena di Falstaff di Giuseppe Verdi. L’allestimento, firmato As.Li.Co, debutterà a Salisburgo, al Landestheater, nel prossimo febbraio. Ieri Bruno Dal Bon, in un incontro del tutto nuovo, ha presentato non solo questi successi del teatro, ma ha anche ricordato la stagione lirica del 2004 che aprirà il 19 ottobre con La traviata di Giuseppe Verdi per poi continuare a novembre con L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti e il Werther di Jules Massenet. Per dicembre invece, in cartellone Il ritorno di Ulisse in patria e Andrea Chénier di Umberto Giordano. In questi allestimenti troveranno spazio i vincitori del concorso per cantanti dell’As.Li.Co, decretati solo pochi mesi fa. In programma anche due serate fuori abbonamento, nate da una collaborazione con il Conservatorio cittadino. Così, ancora sulla scia di Mirò, il teatro propone due opere di Manuel de Falla, El retablo de maese Pedro e L’amor brujo, due celeberrimi atti unici. Per la nona edizione di Opera domani, invece, sulla scena L’amor delle tre melarance di Sergej Prokof’ev tratta dall’omonima fiaba di Carlo Gozzi.